Il giovane attaccante serbo Vanja Vlahovic ha fatto il suo ingresso ufficiale nel mondo dello Spezia, presentandosi ai tifosi e alla stampa in una conferenza in cui ha svelato le sue ambizioni per la nuova avventura in Serie B, il suo approccio al calcio e il legame con l’Atalanta. Le sue parole hanno offerto uno spaccato della sua personalità, focalizzata sul lavoro e sulla determinazione, con un occhio al passato nelle giovanili nerazzurre e uno al futuro con la maglia bianca.
La filosofia del lavoro e l’approdo in Liguria
Vlahovic ha subito chiarito la sua indole, sottolineando la preferenza per l’azione rispetto alle parole. “Non sono un tipo che ama parlare molto di sé, preferisco dimostrare il mio valore sul campo attraverso il lavoro costante”, ha affermato. Il centravanti ha poi ricordato con un sorriso le parole del tecnico Modesto, che nella passata stagione aveva già riconosciuto le sue capacità realizzative, un attestato di stima che lo spinge a fare bene. La scelta di approdare allo Spezia è stata frutto di un dialogo costruttivo: “La decisione di venire qui è maturata dopo un confronto positivo con il tecnico e il direttore. Mi hanno fatto sentire subito parte di questa famiglia, un aspetto fondamentale per me. Ho trovato un gruppo solido, sia in campo che nello spogliatoio”, ha aggiunto.
Il segno lasciato nelle giovanili dell’Atalanta e il nuovo capitolo
L’accoglienza dei tifosi liguri ha colpito profondamente il giovane serbo, che ha espresso gratitudine e ottimismo per i mesi a venire. “L’accoglienza dei tifosi è stata straordinaria e sono convinto che nei prossimi mesi sarà ancora più intensa. È un onore sentire apprezzamento, significa che il mio impegno nelle giovanili dell’Atalanta ha lasciato un segno positivo”, ha dichiarato Vlahovic, riconoscendo il valore del suo percorso formativo con la Dea. Tuttavia, ha subito spostato il focus sul presente: “Ora, però, la mia mente è completamente rivolta al progetto Spezia”. Questa transizione segna un passo importante nella sua carriera, passando da un settore giovanile di eccellenza a una realtà professionistica di Serie B.
Il cognome che non pesa e la sinergia con i compagni
Inevitabile il riferimento al suo cognome, che condivide con un altro attaccante serbo di fama. Vlahovic ha affrontato la questione con serenità: “Molti scherzano sul mio cognome, ma in Serbia è piuttosto comune e non lo sento come un peso”. Ha poi parlato delle aspettative, confrontandosi idealmente con il predecessore Pio Esposito, che ha lasciato un’ottima impressione nella passata stagione: “Pio Esposito ha fatto un’ottima stagione qui, ma ognuno ha le proprie caratteristiche. Sono determinato a fare altrettanto bene, se non meglio, in questa nuova avventura”. Infine, ha espresso soddisfazione per l’intesa trovata con i nuovi compagni: “Sono felice di aver trovato in Artistico non solo un compagno di squadra, ma anche un amico. La sua esperienza in Serie B sarà preziosa per me, e sono certo che mi darà ottimi consigli”.