[PED] Champions League: Scamacca titolare nell'Atalanta contro il Chelsea
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Crollo al Bentegodi: un’Atalanta presuntuosa e fragile si arrende al Verona

L’Atalanta cade inaspettatamente a Verona, sconfitta 3-1 da una squadra che non aveva ancora mai vinto. Una prestazione che evidenzia fragilità e mancanza di maturità dopo una settimana di successi.

Dopo i successi contro Eintracht, Fiorentina e Genoa, l’Atalanta subisce una brusca frenata al Bentegodi, uscendo sconfitta per 3-1 contro un Hellas Verona che fino a ieri sera non aveva mai trovato la vittoria. La partita ha messo in luce una squadra apparsa arrogante e poco concentrata, incapace di gestire i complimenti ricevuti e punita da un avversario con più determinazione e idee più chiare.

Blackout difensivo nel primo tempo

L’illusione di una partita controllata è durata poco più di 20 minuti, fino a un’occasione per Hien. Da quel momento, la difesa nerazzurra ha vissuto un vero e proprio incubo. Tra il 28′ e il 36′ del primo tempo, la retroguardia si è sgretolata: prima Djimsiti si è fatto superare con troppa facilità nell’azione del primo gol, poi un goffo rinvio di testa di Krstovic ha involontariamente servito a Giovane la palla per il raddoppio. Due episodi che hanno mostrato la totale confusione di un reparto che sembrava aver trovato solidità.

Una ripresa senza orgoglio

Nel secondo tempo non si è vista la reazione che ci si attendeva. I tentativi di Palladino di cambiare l’inerzia del match, inserendo Scamacca e Kolasinac, non hanno prodotto effetti concreti, se non un rigore nel finale, ininfluente ai fini del risultato. Al contrario, l’Atalanta ha continuato a soffrire, concedendo ampi spazi per le ripartenze del Verona, che ha trovato il terzo gol con Bernede. L’episodio del tunnel di Mosquera su Hien è la fotografia di una squadra in balia dell’avversario e psicologicamente sconfitta.

Un segnale preoccupante prima del Chelsea

Il 3-1 finale è più di una semplice sconfitta. Rappresenta un serio campanello d’allarme sulla continuità mentale della squadra, passata in pochi giorni da una prestazione dominante a una disfatta contro l’ultima in classifica. Se la testa dei giocatori era già proiettata alla sfida europea contro il Chelsea, il risveglio è stato brusco. Questo atteggiamento superficiale e privo di mordente preoccupa in vista dell’impegno internazionale, dove il rischio non è solo perdere, ma subire una pesante umiliazione.