L’Atalanta si appresta a iniziare un nuovo capitolo con Ivan Juric alla guida, succedendo a Gasperini. Filippo Carobbio, ex compagno di squadra di Juric ai tempi del Genoa, offre una prospettiva unica sul nuovo allenatore, descrivendolo come una figura di grande sostanza, umile e con una passione sorprendente per il basket NBA e la finanza.
Un guerriero silenzioso con la passione per l’NBA e la finanza
Filippo Carobbio, che ha condiviso lo spogliatoio con Ivan Juric ai tempi del Genoa sotto la guida di Gasperini, dipinge un ritratto inedito del nuovo allenatore dell’Atalanta. Carobbio descrive Juric come un giocatore essenziale, un guerriero silenzioso in campo, ma anche come una persona riservata e con interessi sorprendenti al di fuori del calcio. “Non era un tipo che parlava a sproposito. Ricordo bene un episodio ad Arezzo: a fine partita si avvicinò e disse semplicemente che avevo giocato molto bene. Sembrava poco, invece mi è rimasto impresso perché non elargiva mai complimenti gratuiti”, racconta Carobbio, sottolineando la parsimonia di Juric nelle lodi e la sua sincerità nei gesti. Al di là del campo, Juric stupiva per la sua passione per l’NBA e per il suo interesse per i mercati finanziari. “Era affascinato dai mercati, dall’andamento della borsa. Studiava in silenzio grafici e tendenze, anche se poi non dava mai consigli espliciti. Ivan è così, riservato e diretto al tempo stesso”, rivela Carobbio, svelando un lato nascosto del tecnico croato.
L’eredità di Gasperini e l’approccio di Juric
L’arrivo di Juric a Bergamo è segnato dalla pesante eredità lasciata da Gasperini, suo maestro e punto di riferimento. Carobbio è convinto che Juric affronterà questa sfida con umiltà e rispetto, senza stravolgere immediatamente l’ambiente. “Non cambierà tutto subito, ma entrerà nello spogliatoio con grande delicatezza e rispetto. So che è l’uomo giusto per portare avanti la filosofia di Gasperini, anche se con il suo stile e la sua personalità”, afferma Carobbio, evidenziando la capacità di Juric di inserirsi gradualmente e di dare continuità al lavoro svolto dal suo predecessore.