Il percorso del giovane serbo sembra aver imboccato la direzione giusta, quella che trasforma una promessa in una solida realtà. Juric sta puntando tanto su di lui e l’ex Udinese lo sta ripagando a suon di gol e assist.
L’inizio di stagione di Samardzic
Il cammino di Samardzic in Italia è stato segnato fin dall’inizio dall’etichetta di “talento da maneggiare con cura”. L’Udinese gli ha offerto il palcoscenico per comprendere i ritmi e la fisicità della Serie A. L’Atalanta, invece, ha richiesto un ulteriore passo avanti: diventare un giocatore completo, capace di incidere non solo con tocchi raffinati, ma anche nei momenti cruciali della partita. Questo salto di maturità si è concretizzato in una serie di prestazioni decisive. A Torino, ha offerto una prestazione brillante nel successo per 3-0 che ha rilanciato la Dea, servendo un assist a Krstovic. Contro il Bruges, subentrato dalla panchina, ha mostrato la freddezza di un veterano trasformando un rigore e poi disegnando l’assist per il 2-1 con precisione chirurgica. Infine, la rete contro il Como ha rappresentato una sintesi perfetta del suo sviluppo: forza, visione di gioco, rapidità di pensiero e un sinistro che si conferma un’arma letale.
La cura Juric
Ivan Juric, noto per la sua parsimonia negli elogi, ha avuto un ruolo fondamentale nel riscoprire e ridefinire Samardzic. Il tecnico gli ha chiesto di andare oltre il ruolo di semplice numero dieci, integrandolo come un ingranaggio essenziale nel meccanismo collettivo. Meno pause, più concretezza, maggiore presenza in ogni fase del gioco. Samardzic ha risposto con dedizione, adattandosi a un sistema che valorizza il collettivo.
