Gianluca Mancini, pilastro difensivo della Roma, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul percorso della squadra giallorossa e sulle ambizioni future. Le sue parole offrono uno spaccato significativo non solo sulle aspirazioni europee del club, ma anche sulla sua crescita personale e professionale, un percorso che ha radici profonde anche nella sua esperienza all’Atalanta sotto la guida di Gasperini, un dettaglio che rende le sue dichiarazioni particolarmente interessanti per i tifosi bergamaschi.
L’obiettivo Champions e la mentalità vincente della Roma
Il difensore ha espresso con chiarezza l’obiettivo primario della Roma: la qualificazione alla Champions League. “Arrivare in Champions è il nostro obiettivo”, ha affermato, sottolineando come la squadra si sia avvicinata a questo traguardo negli ultimi due anni. Mancini ha evidenziato i “bei percorsi” in Europa League, culminati in una finale e una semifinale, che hanno forgiato un gruppo “navigato” e pronto per il grande salto. Ha inoltre ribadito che sia la squadra che i tifosi meritano di raggiungere questo prestigioso palcoscenico.
Un inizio di stagione da protagonista e la sfida con l’Inter
La Roma ha iniziato la stagione con un passo promettente, trovandosi in testa alla classifica. Mancini ha voluto smentire chi parla di fortuna, insistendo sul fatto che “le vittorie le abbiamo sudate e conquistate”. Ha elogiato le qualità e le doti caratteriali del tecnico, la cui esperienza è cresciuta pur mantenendo intatta la carica trasmessa. Pur riconoscendo che “in due mesi non possiamo dire di essere diventati una grande squadra”, ha espresso sensazioni positive per il futuro. L’attenzione si sposta ora sulla prossima sfida contro l’Inter all’Olimpico, un match che si preannuncia “tosto”. Mancini ha definito l’Inter “la squadra più forte del campionato insieme al Napoli”, sottolineando la necessità di “prendere la partita di petto e cercare di giocare a viso aperto”. Ha anche menzionato il duello con Lautaro Martinez, un “campione” e “uno dei migliori al mondo”, prevedendo scontri intensi ma sempre all’insegna del fair play.
La crescita personale e il legame con il passato atalantino
La maturazione di Gianluca Mancini non si limita al campo da gioco. Il difensore ha riflettuto sulla sua evoluzione personale, ammettendo di aver imparato a gestire meglio le energie e a non disperderle in pensieri superflui. Ha riconosciuto il ruolo fondamentale di figure come Ranieri e De Rossi, che lo hanno aiutato a riflettere e a migliorare la sua lucidità. Questa crescita è un continuum di un percorso iniziato anni fa, quando un altro tecnico, Gian Piero Gasperini, lo aveva già avuto all’Atalanta. Gasperini, riconoscendo il suo potenziale, decise di costruire intorno a lui un reparto difensivo che, all’epoca, si distingueva come uno dei migliori del campionato. Questa intuizione del tecnico bergamasco ha gettato le basi per la solida carriera difensiva che Mancini sta ora consolidando a Roma, dimostrando come il suo talento fosse già evidente fin dai tempi della Dea.
L’emozione della Nazionale e il rapporto con Gattuso
Un momento significativo per Mancini è stato il gol segnato in Nazionale contro Israele. Ha descritto l’emozione come “bellissima”, ricordando il “me bambino che indossava la maglia azzurra”, pur sottolineando che in quel momento la vittoria era l’unica cosa che contava. Il suo ritorno in Nazionale è coinciso con l’arrivo di Gattuso in panchina. Mancini ha chiarito di non aver mai avuto “nessun litigio con Spalletti”, spiegando che le preferenze di un allenatore possono variare. Ha ribadito la sua disponibilità a rispondere alla chiamata della Nazionale e il suo tifo quando non convocato. Con Gattuso, ha percepito “subito la sensazione di non poter sbagliare” e una forte “voglia di farcela tutti insieme”.