Kamaldeen Sulemana, un nome emerso con forza in questo avvio di stagione calcistica, ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Le sue dichiarazioni hanno toccato diversi aspetti della sua giovane carriera, dalla peculiare esultanza che lo ha reso riconoscibile, al suo rapido percorso nel calcio europeo, fino alle sfide personali legate al trasferimento in un nuovo continente. L’intervista offre uno spaccato della mentalità e delle esperienze di un calciatore che si sta affermando nel panorama della Serie A.
L’esultanza acrobatica e la promessa di un nuovo stile
Kamaldeen Sulemana ha catturato l’attenzione non solo per le sue prestazioni in campo, ma anche per la sua distintiva esultanza, caratterizzata da una serie di capriole. Durante l’intervista, il calciatore ha rivelato che i suoi genitori gli avevano espresso preoccupazioni riguardo alla pericolosità di tale celebrazione. Nonostante gli avvertimenti, l’adrenalina del momento lo ha spinto a eseguire le capriole dopo un gol contro la Juventus, un gesto che ha descritto come spontaneo e non premeditato. Tuttavia, Sulemana ha annunciato l’intenzione di abbandonare questa pratica, promettendo di studiare nuove forme di festeggiamento. La sua scelta sarà influenzata dal contesto della partita, con l’obiettivo di mostrare rispetto verso i tifosi avversari, optando per celebrazioni più contenute in trasferta. Ha inoltre svelato che le sue abilità acrobatiche sono state affinate durante il periodo trascorso alla Right to Dream Academy, dove, oltre al calcio, praticava anche ginnastica.
La fulminea ascesa nel calcio europeo e la filosofia del lavoro
Il percorso di Kamaldeen Sulemana è stato caratterizzato da una progressione estremamente rapida, che lo ha visto passare, nell’arco di soli sei mesi, dalla retrocessione con il Southampton all’approdo in Serie A, alla partecipazione alla Champions League e alla qualificazione ai Mondiali. Interrogato sulla possibilità di essere considerato un esempio per altri giovani calciatori, Sulemana ha risposto con semplicità, sottolineando la sua incrollabile fiducia nel valore del lavoro quotidiano. La sua filosofia si basa sulla convinzione che non si debba mai arrendersi, un principio che ha guidato ogni fase della sua carriera e che lo ha portato a raggiungere traguardi significativi in tempi brevi. Questa mentalità riflette una dedizione costante e una resilienza che sono state fondamentali per il suo successo nel competitivo mondo del calcio professionistico.
L’adattamento in Europa: un percorso inaspettatamente agevole
Un altro aspetto toccato nell’intervista riguarda l’esperienza di Sulemana di lasciare il Ghana all’età di diciotto anni per trasferirsi in Danimarca, al Nordsjaelland. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, il calciatore ha descritto questo passaggio come tutt’altro che traumatico. Ha spiegato che il suo trasferimento è stato un processo graduale, facilitato da precedenti viaggi che gli avevano permesso di familiarizzare con gli allenatori e le strutture del centro sportivo danese. Questa preparazione ha reso l’ambientamento più semplice del previsto. Sulemana ha concluso affermando che, per quanto possa sembrare paradossale, l’esperienza di lasciare il suo paese da solo per iniziare una nuova avventura in Europa è stata, a suo dire, la fase più agevole della sua carriera, evidenziando una notevole capacità di adattamento e una forte determinazione.