Giampaolo Saurini, attaccante che ha vestito la maglia nerazzurra per quasi due stagioni a partire dal novembre 1993, rappresenta una figura significativa di un periodo di transizione per il club bergamasco e festeggia oggi 57 anni. Arrivato come centravanti di sfondamento, ha lasciato un’impronta con 12 reti in 40 presenze, attraversando momenti complessi e gettando le basi per una successiva risalita.
Saurini e un arrivo in un momento delicato
L’avventura di Saurini a Bergamo iniziò in una fase turbolenta. Inserito in squadra attraverso le liste suppletive autunnali, si trovò in un gruppo che aveva da poco visto l’allontanamento di Francesco Guidolin, con la panchina affidata alla coppia formata da Andrea Valdinoci e un giovane Cesare Prandelli proveniente dal settore giovanile. Nonostante il suo contributo, la squadra non riuscì a evitare la retrocessione in Serie B. Quel periodo fu segnato anche da un importante cambiamento societario, con le dimissioni del presidente Antonio Percassi e il passaggio delle quote a Ivan Ruggeri, che consolidò la sua posizione rilevando anche la parte di Miro Radici.
Il rilancio in Serie B e i gol
La stagione successiva, in Serie B, vide un’Atalanta diversa sotto la guida di Emiliano Mondonico, al suo secondo ciclo sulla panchina nerazzurra. In questo contesto, Saurini si rivelò un elemento prezioso. Delle sue 12 marcature totali, tre furono realizzate nella massima serie contro squadre come Roma, Foggia e Genoa. Le restanti nove arrivarono nel campionato cadetto, contribuendo alla performance della squadra contro avversari quali Lecce, Ancona, Cosenza, Palermo, Chievo, Como, Pescara, Perugia e Fidelis Andria. Dopo aver concluso la carriera da calciatore, Saurini ha intrapreso quella da allenatore, distinguendosi soprattutto nel lavoro con i giovani, come nel lungo periodo al Napoli, e collaborando come tecnico in squadre professionistiche, forte di un patentino Uefa Pro.




