Zampagna, il bomber delle rovesciate e della Dea compie 51 anni
Home > Società > Personaggi di spicco > Zampagna, il bomber delle rovesciate e della Dea compie 51 anni

Zampagna, il bomber delle rovesciate e della Dea compie 51 anni

Riccardo Zampagna festeggia 51 anni. L’attaccante, simbolo di un calcio istintivo e spettacolare, ha lasciato un’impronta profonda nel cuore dei tifosi dell’Atalanta con gol, acrobazie e un carattere unico.

Il 15 novembre è un giorno speciale per i tifosi dell’Atalanta legati a un certo tipo di calcio, fatto di grinta e gesti tecnici spettacolari. Si celebra infatti il compleanno di Riccardo Zampagna, l’attaccante ternano che oggi spegne 51 candeline. Un giocatore che, pur avendo vestito la maglia nerazzurra per soli due anni, ha saputo lasciare un’impronta profonda nel cuore della tifoseria bergamasca, grazie a un mix di potenza, acrobazia e un carattere schietto.

L’avventura in nerazzurro: gol, carattere e un legame speciale

Arrivato a Bergamo nel gennaio del 2006, Zampagna si è rivelato subito decisivo. Con 6 reti nella seconda parte del campionato, ha contribuito in modo significativo alla promozione in Serie A della squadra allora guidata da Stefano Colantuono. Il suo impatto non si è affievolito nella massima serie, dove ha realizzato 11 gol, confermandosi un punto di riferimento per l’attacco atalantino. In totale, il suo bilancio a Bergamo è di 23 gol in 58 partite, uno score notevole per un attaccante che ha saputo conquistare i tifosi non solo con le prodezze in campo, ma anche con la sua personalità. Il suo legame con la piazza era rafforzato dal gemellaggio tra la tifoseria atalantina e quella della Ternana, di cui Zampagna è sempre stato un ultrà. Un rapporto viscerale che non è stato scalfito nemmeno dalle divergenze con l’allenatore Gigi Delneri, che portarono alla sua partenza nel gennaio 2008.

Un attaccante ‘alla rovescia’: dalla gavetta alla Serie A

La carriera di Zampagna è l’emblema di un calcio che non esiste quasi più. Partito dall’Eccellenza umbra, dove divideva il suo tempo tra il campo e il lavoro di tappezziere, è arrivato tardi nel calcio professionistico, esordendo in Serie A a trent’anni con la maglia del Messina. La sua specialità erano le conclusioni in acrobazia, in particolare la rovesciata, un gesto tecnico che è diventato il suo marchio di fabbrica e che ha dato il titolo al suo libro autobiografico, “Il calcio alla rovescia”, pubblicato con finalità benefiche. Anche dopo aver lasciato Bergamo, il legame con i suoi ex tifosi è rimasto intatto, come dimostra l’omaggio che la Curva Pisani gli tributò nell’ottobre 2009, quando Zampagna tornò da avversario con la maglia del Sassuolo.