Il direttore sportivo dell’Atalanta, Tony D’Amico, ha recentemente parlato ai microfoni di Sky Sport, offrendo una visione chiara sulla situazione attuale della squadra. Al centro del suo intervento, il recente cambio alla guida tecnica, con l’esonero di Juric e l’arrivo di Palladino, e le prospettive future di una squadra che sta attraversando un momento di alti e bassi tra campionato e impegni europei.
L’avvicendamento in panchina: dispiacere e nuovo entusiasmo
D’Amico non ha nascosto il rammarico per la conclusione anticipata del rapporto con Ivan Juric. «Quando dopo 4 mesi sostituisci l’allenatore qualcosa non è andato», ha ammesso il dirigente, sottolineando come la decisione sia stata sofferta. Tuttavia, lo sguardo della società è ora rivolto al futuro e a una stagione ancora ricca di impegni e traguardi da raggiungere. L’analisi approfondita su cosa non abbia funzionato è rimandata a fine campionato, per poterla affrontare con maggiore lucidità. L’arrivo di Raffaele Palladino ha portato una ventata di «grande entusiasmo», elemento ritenuto fondamentale per affrontare le prossime sfide, a partire dal difficile incontro con il Napoli campione d’Italia.
Obiettivo competitività tra campionato e Champions
Il dirigente della Dea ha descritto il momento della squadra come un periodo di «alti e bassi». A una buona performance in Champions League si contrappone un «trend negativo» in campionato, una situazione che la società è determinata a invertire. La ricetta, secondo D’Amico, risiede nel «lavoro quotidiano e con la fiducia». L’obiettivo è chiaro: tornare a essere quell’Atalanta capace di battagliare su ogni campo e di essere costantemente competitiva. La squadra è chiamata a guardare a sé stessa, lavorando con impegno per farsi trovare pronta e invertire la rotta nelle prossime partite.




