Atalanta: il valore di juric tra gli stipendi dei coach di serie a
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I primi 100 giorni di Juric all’Atalanta: il bilancio

I primi cento giorni di Ivan Juric all’Atalanta superano le aspettative, con risultati positivi in campionato e l’emergere di nuovi talenti. La squadra assimila i nuovi schemi tattici, supportata dalla dirigenza, pronta per un intenso calendario.

La metafora dei “primi cento giorni”, spesso utilizzata in ambito politico per valutare l’inizio di una nuova gestione, trova un parallelo significativo nel mondo del calcio, dove l’avvio di una nuova guida tecnica è scrutato con attenzione. Per Ivan Juric, alla guida dell’Atalanta, questo periodo iniziale si conclude con un bilancio che supera le aspettative, trasformando lo scetticismo iniziale in un crescente ottimismo.

Un avvio convincente e risultati tangibili

Dopo un avvio che ha visto il tecnico croato affrontare preconcetti e luoghi comuni, i risultati sul campo parlano chiaro. La squadra ha conquistato 10 punti in sei giornate di campionato, mantenendo l’imbattibilità in Serie A. L’unica battuta d’arresto è giunta in Champions League contro il Paris Saint-Germain, un avversario di caratura internazionale. Questo percorso positivo non si limita ai numeri; riflette la capacità di Juric di plasmare un gruppo che, dopo nove stagioni sotto una guida diversa, necessitava di nuovi stimoli e approcci.

Evoluzione tattica e nuove armi

Il cambio di rotta non ha significato uno stravolgimento radicale dei principi di gioco, ma piuttosto un’evoluzione mirata. L’Atalanta di Juric mostra una maggiore attenzione alla fase difensiva e sfrutta con efficacia il contropiede, un’arma letale grazie alla velocità di giocatori come Kamaldeen Sulemana e Ademola Lookman. Questa strategia ha spesso portato la squadra a cedere l’iniziativa e il possesso palla agli avversari, per poi colpirli con ripartenze fulminee, dimostrando una chiara assimilazione dei nuovi codici tattici.

L’emergenza che genera opportunità: i nuovi volti

Le difficoltà legate agli infortuni hanno, paradossalmente, aperto nuove opportunità. L’emergenza ha spinto Juric a lanciare giovani promettenti come Lorenzo Bernasconi e Honest Ahanor. Quest’ultimo, in particolare, ha dimostrato una maturità sorprendente nel guidare la difesa, agendo con l’esperienza di un veterano. L’emergere di questi talenti non solo ha fornito soluzioni immediate, ma ha anche arricchito la rosa con due potenziali titolari, garantendo al tecnico maggiori opzioni per le rotazioni future.

Il lavoro di Juric ha ricevuto il pieno appoggio della dirigenza. Luca Percassi, in una dichiarazione rilasciata a Sky, ha espresso grande soddisfazione: “Siamo contenti, molto contenti del lavoro di Juric”. Questo sostegno è fondamentale per un club che ha affrontato la non facile transizione post-Gasperini. Con l’infermeria che si svuota e la squadra sempre più in sintonia con le idee del mister, l’ottimismo è palpabile. La pausa di ottobre è stata accolta con favore, permettendo di recuperare energie e prepararsi a un calendario intenso: sette partite in ventidue giorni, tra cui impegni di campionato contro Lazio, Cremonese, Milan, Udinese e Sassuolo, e sfide di Champions League contro Slavia Praga e Marsiglia. Questo periodo definirà ulteriormente il percorso della nuova Atalanta.