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Caso rigore a Verona, De Marco svela: “Il Var ha avuto un dubbio, ma il protocollo è chiaro”

L’ex arbitro sul mancato rigore per l’Atalanta a Verona, spiegando perché il VAR non è intervenuto nonostante un dubbio iniziale.

La sconfitta dell’Atalanta al Bentegodi contro l’Hellas Verona ha lasciato dietro di sé non solo il rammarico per una prestazione sottotono, ma anche un grande punto interrogativo legato a un episodio chiave. Un potenziale rigore per la Dea, avvenuto nell’azione che ha poi portato al terzo gol dei padroni di casa, ha infiammato il dibattito. A fare chiarezza è intervenuto l’ex arbitro Andrea De Marco durante la trasmissione “OpenVAR” su DAZN, spiegando nel dettaglio la dinamica della decisione presa in sala VAR.

Il dubbio iniziale della sala Var

L’episodio al centro della discussione è un presunto tocco di mano in area veronese da parte di Bella-Kotchap, un attimo prima del contropiede che ha portato alla rete di Bernede. De Marco ha confermato che il dubbio non è stato solo dei tifosi, ma anche degli stessi ufficiali di gara davanti ai monitor. “È stata una decisione molto, molto difficile”, ha ammesso, rivelando che in un primo momento il VAR, l’arbitro Aureliano, “abbia avuto l’impressione che il pallone fosse stato effettivamente toccato dal calciatore del Verona”. Questa sensazione iniziale, quindi, confermava quanto percepito da molti in diretta.

La mancanza di prove e il rispetto del protocollo

Nonostante il sospetto iniziale, l’analisi approfondita delle immagini non ha fornito la prova decisiva per intervenire. Secondo De Marco, responsabile dei rapporti istituzionali CAN, osservando l’azione da diverse angolazioni è emerso un dettaglio fondamentale: “il pallone oltre a non cambiare mai direzione, non cambia mai nemmeno giro”. Senza questa “pistola fumante”, l’impressione non si è potuta trasformare in una certezza. A questo punto, è scattato il protocollo VAR, che prevede un intervento solo in caso di “chiaro ed evidente errore”. De Marco ha concluso che, in assenza di certezza assoluta, il VAR “non può e non deve intervenire”, convalidando così la decisione presa sul campo dall’arbitro Mariani. Una spiegazione che chiarisce la dinamica, pur lasciando l’amaro in bocca ai tifosi atalantini.