L’Hellas Verona, prossimo avversario dell’Atalanta in Serie A, si avvicina alla partita di sabato sera al Bentegodi in una situazione di grande difficoltà. La squadra naviga in cattive acque in classifica e deve fare i conti con una serie di infortuni e assenze che complicano notevolmente i piani del tecnico Paolo Zanetti, la cui posizione appare sempre più precaria.
Tegola Bradaric: rientro nel 2026
La notizia più pesante per la squadra veneta arriva dall’infermeria. Gli esami strumentali a cui è stato sottoposto Domagoj Bradaric, in seguito all’infortunio rimediato contro il Genoa, hanno confermato una lesione miofasciale al bicipite femorale sinistro. Questo infortunio costringerà l’esterno croato a un lungo stop, che di fatto chiude il suo 2025. Il suo rientro in campo è previsto non prima del 2026, rappresentando una perdita significativa per la corsia mancina per il resto del girone d’andata. Al suo posto, Zanetti dovrà affidarsi a Frese.
Centrocampo decimato per la Dea
Le difficoltà per l’allenatore del Verona non si limitano alla difesa. Per la sfida contro l’Atalanta, il centrocampo sarà un reparto in piena emergenza. Oltre a dover rinunciare allo squalificato Gagliardini, restano in forte dubbio le condizioni di Serdar, ancora alle prese con una distorsione al ginocchio, e di Akpa Akpro, che ha subito una botta alla caviglia. Un reparto ridotto all’osso che dovrà affrontare la fisicità e la qualità della mediana nerazzurra.
Panchina a rischio e il fattore Bentegodi
Il clima in casa Verona è reso ancora più teso dalla posizione in classifica, con la squadra ultima a 6 punti insieme alla Fiorentina e ancora a secco di vittorie. Nonostante la fiducia rinnovata dalla società, la partita contro l’Atalanta assume i contorni di un crocevia fondamentale per il futuro di Zanetti. A pesare è anche il fattore psicologico: l’Hellas non vince una partita in casa dal 23 febbraio 2025, un digiuno che aggiunge ulteriore pressione in vista di una sfida già molto complessa.




