Dopo la vittoria del Verona per 3-1 contro l’Atalanta, il tecnico gialloblù Paolo Zanetti ha espresso grande soddisfazione per la prima vittoria in campionato, analizzando i fattori che hanno portato a un successo tanto atteso. L’allenatore ha elogiato la prestazione dei suoi uomini, definendola di altissimo livello e sottolineando come la concretezza sia stata l’elemento decisivo mancato in altre occasioni.
Una prestazione di alto livello
Secondo Zanetti, per battere una squadra in ottima forma come l’Atalanta era necessaria una partita fuori dall’ordinario. Il tecnico ha definito la prestazione dei suoi “sopra le righe”, evidenziando come la squadra sia riuscita a unire la qualità del gioco alla concretezza sotto porta. Nonostante la gioia per una “serata bellissima”, l’allenatore ha mantenuto i piedi per terra, ricordando che la strada per la salvezza è ancora molto lunga e che questa vittoria non cambia gli obiettivi stagionali, ma rappresenta una solida base da cui ripartire.
La preparazione tattica e mentale
La vittoria contro la Dea non è stata frutto del caso, ma di un lavoro meticoloso svolto durante la settimana. Zanetti ha rivelato come lo staff e i giocatori abbiano passato ore ad analizzare video per studiare l’avversario e capire come affrontarlo. La chiave, secondo il tecnico, è stata l’interpretazione della partita: era fondamentale un approccio “umile e aggressivo” per evitare una sconfitta pesante come quella subita l’anno precedente. La preparazione si è concentrata molto anche sull’aspetto emotivo, creando la giusta carica per affrontare una sfida così impegnativa.
Il rapporto con la squadra e la piazza
Nonostante le voci su una sua possibile partenza prima della partita, Zanetti ha preferito non parlare della sua situazione personale, spostando i riflettori sul gruppo. Ha elogiato la dedizione dei suoi giocatori e il forte legame che si è creato, menzionando anche il sostegno decisivo dei tifosi, che hanno trasmesso “un’energia diversa”. Un pensiero speciale è andato al giovane Giovane, che si sentiva responsabile per un errore nella partita precedente. L’allenatore ha spiegato di averlo protetto e supportato, un gesto che il ragazzo ha apprezzato, a dimostrazione della coesione e dello spirito di famiglia che si respira all’interno dello spogliatoio.




