Atalanta, un 2025 a due facce: dal sogno scudetto alla ricostruzione
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Atalanta, un 2025 a due facce: dal sogno scudetto alla ricostruzione

Il 2025 dell’Atalanta si chiude come un anno di transizione. Dall’illusione scudetto di inizio anno all’ottavo posto nella classifica solare, una ricostruzione segnata da tre cambi in panchina.

Il 2025 per l’Atalanta si è rivelato un anno di profonda trasformazione, un periodo che ha segnato la conclusione di un ciclo vincente e l’avvio di una fase di necessaria ricostruzione. L’ottavo posto finale nella classifica solare è l’emblema di dodici mesi complessi, caratterizzati da un rendimento altalenante e da un valzer di allenatori che ha visto tre tecnici alternarsi sulla panchina nerazzurra.

I numeri di un’annata in chiaroscuro

L’analisi dei dati relativi all’anno solare fotografa con precisione le difficoltà incontrate dalla squadra. Nelle 37 partite di campionato giocate tra gennaio e dicembre, l’Atalanta ha raccolto 55 punti, con un bilancio di 14 vittorie, 13 pareggi e 10 sconfitte. La media di 1,49 punti a partita posiziona i bergamaschi alle spalle delle prime della classe come Roma (82 punti), Inter (77) e Napoli (75), ma anche dietro a realtà in forte crescita come il Bologna e il Como, che hanno chiuso l’anno rispettivamente con il sesto e il settimo rendimento. Questo piazzamento certifica un ridimensionamento rispetto al recente passato.

Dalla vetta alla crisi: il crollo delle ambizioni

Eppure, l’inizio del 2025 aveva alimentato speranze ben diverse. A cavallo con la fine del 2024, la squadra si trovava in testa alla classifica a pari punti con il Napoli, e la parola “Scudetto” circolava con convinzione nell’ambiente. Tuttavia, l’entusiasmo si è spento progressivamente: alcuni risultati negativi hanno ridimensionato le ambizioni, pur consentendo di chiudere la stagione 2024/25 con un comunque positivo terzo posto. Il girone di ritorno aveva però già lanciato i primi segnali di un calo di rendimento, preannunciando le difficoltà future.

La rivoluzione in panchina

Il 2025 è stato anche l’anno della fine dell’era di Gian Piero Gasperini, un addio che ha aperto una fase di forte instabilità tecnica. La gestione di Ivan Juric si è rivelata complicata, con la squadra che ha faticato a trovare continuità, incappando in una serie di pareggi e sconfitte che l’hanno fatta scivolare fino al tredicesimo posto. L’arrivo di Raffaele Palladino ha portato una scossa positiva, invertendo la rotta e avviando una lenta risalita, sebbene le posizioni di vertice della classifica rimangano un obiettivo da raggiungere nel medio-lungo periodo.

Uno sguardo al passato per costruire il futuro

Il confronto con le annate precedenti evidenzia la natura di transizione del 2025. I 55 punti raccolti sono un passo indietro rispetto agli 81 del 2024 (valsi il secondo posto solare) e appaiono lontanissimi dai 94 punti record del 2021. Per trovare un anno più difficile, però, è sufficiente tornare al 2022, chiuso con 48 punti e un nono posto. Come allora, l’Atalanta è chiamata a ripartire dalle proprie certezze per trasformare le difficoltà attuali nelle fondamenta di un nuovo ciclo.